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I Pericoli dell’Inflazione: il Caso dell’Iperinflazione in Germania

asset allocation macroeconomia storia economica Dec 21, 2021

 

È il settembre del 1922, quando Ernest Hemingway, il famoso scrittore americano, in visita in Francia con la moglie, decide di varcare il confine e fare un giro in Germania.

In quel momento la Germania si trovava in grossi guai finanziari: sommersa dai debiti, come le riparazioni di guerra, debiti verso i creditori stranieri (gli Stati Uniti), e doveva pur sempre importare materie prime per mandare avanti la propria economia.

Risultato: il governo tedesco, ben diversamente da come lo conosciamo oggi, si era arreso all’idea che l’unica opzione possibile era stampare moneta. Tanta moneta.

Dovendo andare in Germania, Hemingway deve cambiare i suoi dollari in marchi tedeschi.

Oggi, un dollaro vale poco meno di un euro. All’epoca, il cambio dollaro marco era collassato a un dollaro per 800 marchi!

Hemingway non cambia nemmeno un dollaro, cambia 90 centesimi.

E gli bastano per tutta la giornata. Di più: spende e spande e alla fine gli restano comunque 120 marchi! Meraviglioso!

Ma c’è un episodio che lo turba in modo particolare. Hemingway trova un banco di frutta e si ferma per comprare delle mele. 5 mele per 12 marchi: per le tasche di Hemingway, circa 2 centesimi.

Mentre sta pagando le mele, si avvicina un signore anziano, con barba bianca curata e ben vestito, e chiede a Hemingway quanto ha speso.

Quando sente il prezzo, dice che per lui è troppo. Saluta gentilmente, e se ne va camminando, dice Hemingway, a testa alta.

Ma Hemingway capisce che le avrebbe veramente volute comprare quelle mele.

E lo scrittore resta così basito, che non ha neanche la prontezza di offrirgliele lui le mele. Stiamo parlando di 2 centesimi!

Allora, chi era quel signore? Come è possibile che una persona dai modi così distinti si fosse ridotta a non potersi permettere di comprare da mangiare?

Questo è il risultato dell’inflazione. O meglio, di un caso di inflazione estrema chiamata iperinflazione.

Concretamente, come può l’inflazione impattare negativamente il tuo portafoglio?

 

Come l’Inflazione Impatta Negativamente un Portafoglio Finanziario

Quando investi in obbligazioni, dai a qualcuno il tuo denaro dietro la promessa di riceverne di più in futuro.

Se presti 100 euro a un anno a un tasso del 5%, ti aspetti di ricevere 105 euro a scadenza.

L’obbligazione è, quindi, nient’altro che una promessa di pagamento. E a volte accade che le promesse vengono disattese. Nel 90% dei casi un’obbligazione non viene pagata perché il debitore non può pagare o decide di non pagare.

Ma c’è un caso dove l’obbligazionista può perdere tutto anche se il debitore paga puntualmente.

Questo è il caso di quando il debitore è lo Stato, e si verifica per il fatto che lo Stato ha il controllo della moneta.

Se presti 100 euro a un tuo amico e ne vuoi indietro 105, il tuo amico deve lavorare per trovare quei 5 euro.

Ma cosa succederebbe se il tuo amico avesse una macchina da stampa in cantina? Potrebbe benissimo stampare i 105 euro che ti deve senza muovere un dito.

Bene. Come puoi immaginare, il governo generalmente ha una macchina da stampa in cantina. E, in genere, la usa con discrezione solo quando serve.

Ma a volte perde il controllo: si chiude in cantina e si mette a stampare come un diavolo.

Può succedere perché non vuole alzare le tasse, non riesce a ridurre la spesa, o non è in grado di finanziarsi.

Stampare moneta è generalmente l’ultima spiaggia, ma può succedere, e gli effetti sono di generare inflazione.

Pensaci: se tutti potessimo metterci una macchina da stampa moneta in cantina, saremmo tutti più ricchi giusto? Il problema è che i prodotti sarebbero sempre quelli, e quindi il loro prezzo aumenterebbe.

Questa è l’inflazione. A parità di condizioni, il prezzo dei beni aumenta.

Pensa che la Germania, all’apice del suo periodo di iperinflazione, aveva 132 macchine da stampa moneta e 29 impianti per la produrre la carta!

Ora, nel caso della Germania del primo dopoguerra l’inflazione era stata così pesante anche perché tanti dei marchi che venivano stampati lasciavano il paese e venivano pagati alla Francia e alle altre potenze vincitrici.

Tutto questo fuoriuscire di ricchezza fa collassare il tasso di cambio, il che peggiora ulteriormente la situazione.

Risultato: alla fine del periodo inflattivo, i prezzi in Germania erano aumentati di 1 milione di volte!

Che cosa succederebbe all’obbligazione col tuo amico se i prezzi aumentassero di una cifra simile? Oggi con 5 euro compriamo una pizza margherita da asporto. Se la pizza costa 5 milioni di euro, direi che con quell’obbligazione ci possiamo fare ben poco.

Torniamo al racconto di Hemingway. Il signore distinto che non si poteva permettere le mele non era un poveraccio, era un benestante che aveva investito in titoli di Stato tedeschi.

Prima della guerra, il marco tedesco era una delle valute più forti del mondo. Data l’età, il signore anziano aveva investito in titoli di Stato che assicuravano un rendimento stabile con cui affrontare la pensione.

Ma, ahimè, non vi sono certezze negli investimenti, e il povero signore aveva subito l’immensa svalutazione del marco, e con essa dei suoi investimenti: pensa, da un dollaro per 4 marchi a un dollaro per 4 trilioni di marchi.

L’obbligazione è una promessa di pagamento, non c’è nessun asset che la sostiene: se ti prometto carta, carta ti prendi.

Naturalmente il caso tedesco è un’esagerazione, dovuta a una combinazione di fattori economici e politici che oggi si cerca di evitare a tutti i costi.

Tuttavia, dopo l’immenso stimolo e stampa moneta delle banche centrali a seguito della pandemia, molti temono che ci aspetti un periodo di alta inflazione. Non come quello tedesco, ma magari più simile a quello dell’America degli anni ’70 o anche la stessa Italia prima di unirsi all’euro.

Nessuno sa ovviamente se ci sarà più o meno inflazione e di che entità.

Però, ci possiamo proteggere con dei semplici accorgimenti.

 

Come Difendersi dall’Inflazione

In realtà basta mettere in portafoglio degli asset il cui valore cresce con l’inflazione. Perché? Perché sono asset reali, e il loro valore cresce al crescere dei prezzi.

È il caso ovviamente dell’oro, delle materie prime, degli immobili, delle azioni; ma anche di asset finanziari come obbligazioni indicizzate all’inflazione, e perché no, anche il bitcoin, ossia una valuta che non può essere stampata nella cantina di nessuno.

Ognuno di questi asset è molto complesso e merita una spiegazione a parte.

In questo articolo puoi scoprire come mai il povero signore di cui parla Hemingway si era sentito così sicuro di investire tutti i suoi averi in titoli di Stato.

Tuttavia, se avesse anche solo diversificato un poco il suo portafoglio con qualche asset anti-inflattivo, forse non avrebbe fatto una vita da re, ma quelle 5 mele, per 2 centesimi di dollaro, se le sarebbe sicuramente potute comprare.

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