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Dobbiamo Avere Paura della Patrimoniale?

pianificazione tasse Dec 22, 2021
Dobbiamo Avere Paura della Patrimoniale?

 

Il debito pubblico è al 150% del PIL; l’IVA è già al 22%; l’imposta sul reddito non ne parliamo. Quindi, non c’è alternativa: l’unica cosa da fare è imporre un’imposta patrimoniale.

Corriamo ad aprire conti all’estero, preleviamo contate dai conti correnti e nascondiamolo sotto il materasso, in attesa che lo Stato ci tassi come nel 1992.

No, calma, niente panico.                 

In questo articolo affrontiamo il tema dell’imposta patrimoniale sotto tre aspetti:

  • Che cos’è l’imposta patrimoniale
  • Perché penso che non ci sarà nessun prelievo forzoso sui conti correnti
  • Che tipo di patrimoniale è più probabile che venga imposta.

 

Che cos’è l’imposta patrimoniale?

Qui ci sono due definizioni, una precisa e una più ampia.

L’imposta patrimoniale in senso stretto è un’imposta che colpisce l’intero patrimonio del contribuente, al netto dei debiti.

Come funziona: ogni hanno bisogna dichiarare allo Stato tutti i propri asset. Quindi immobili, titoli finanziari, aziende nel caso di imprenditori, e conti correnti.

Questo totale meno i debiti, ad esempio il muto, va moltiplicato per l’aliquota.

Per esempio, in Francia esiste un’imposta patrimoniale in senso stretto, con un’aliquota da 0,5 a 1,5% su patrimoni netti in eccesso di 1,3 milioni di euro.

Se sei un francese che ha due milioni di patrimonio, 500 mila euro di debiti, paghi l’imposta su 1,5 milioni di euro. Facciamo che l’aliquota sia 1%, ogni anno versi allo Stato 15.000 euro.

Questa è la vera imposta patrimoniale, e, sarò sincero, è un’imposta notevole, un bel macigno ogni anno sulla testa.

L’imposta patrimoniale in senso ampio invece è un’imposta che si applica al singolo asset, non al totale del patrimonio.

Ad esempio, l’IMU, che si applica sugli immobili, o l’imposta di bollo, la maledetta imposta di bollo che si applica sui titoli finanziari.

Poi c’è l’imposta sul capital gain, che per alcuni è un’imposta sul reddito ma non entro in questa disquisizione tecnica, e poi c’è l’imposta di successione.

Poi c’è anche il bollo auto. È pur sempre un’imposta su un bene patrimoniale, no?

Quindi in Italia l’imposta patrimoniale in senso ampio c’è già.

E il fatto che sia così suddivisa rende anche difficile calcolare quanto pesi in totale. Ad esempio, l’imposta di bollo è “solo” dello 0,2%, che non è per niente poco e tra un attimo ti spiego perché.

Però si applica sul valore lordo. Se hai debiti sono affari tuoi. E si applica sulla totalità degli asset, quindi anche a uno che ha 10.000 euro investiti, per dire.

L’IMU è ancora peggio, perché varia da comune a comune, e ci sono delle differenze abissali tra come sono accatastate le case.

Insomma, il punto è che in Italia delle imposte patrimoniali ci sono, sono tante, neanche così basse, e non è facile quantificarle bene.

Cos’è che spaventa la gente. Il prelievo forzoso.

 

Nessun prelievo forzoso

Ho raccontato la storia del prelievo forzoso Amato del 1992 in un questo articolo, se vuoi sapere com’è andata.

Perché è importante quell’episodio. Perché, come dico nel video, quel prelievo, in realtà, non è servito a niente.

Vedi, c’è questa idea che serpeggia negli ambienti economici che siccome l’Italia ha tanto debito pubblico ma anche tanta ricchezza privata, tutto sommato basta tassare le famiglie e sostanzialmente si trasferisce denaro allo Stato che così può buttare giù il debito.

Questo discorso è fallace, per usare un termine aulico, perché non tiene conto del fatto che la ricchezza già sconta le tasse che ci sono sopra: se io devo comprare una casa, ci sarà una differenza se ci devo pagare sopra un IMU del 5% rispetto a zero?

A parità di condizioni, chiederò un bello sconto al venditore, anzi quasi quasi vado in affitto perché se devo pagare ogni anno, non so neanche se vale la pena comprare.

Questa tecnica la usa il governo di Singapore, quando non vuole che si impennino i prezzi delle case, alza le tasse e i prezzi scendono. Sembra ovvio, no?

Inoltre, questo argomento vale zero, secondo me, quando si usa per pagare il debito pubblico detenuto dagli stranieri.

Pensa un attimo all’assurdità: noi dovremmo svuotarci le tasche del nostro patrimonio per pagare della gente che non ha niente a che fare con l’Italia.

Quindi soldi che lasciano il paese e ciao. Non ha senso.

Però il prelievo forzoso del 1992 voleva un po’ fare intendere questo: speculatori state attenti perché io governo posso usare il patrimonio degli italiani per cavarmela da solo.

 

È credibile? Era un prelievo dello 0,6% e se ne parla ancora adesso come di un incubo, figurati. E infatti non se l’è bevuta nessuno e abbiamo dovuto svalutare comunque.

Quindi se il prelievo forzoso non serve a niente ed è impopolare, ha senso che lo facciano?

A mio avviso assolutamente no. È stato un errore e non si ripresenterà.

 

Cosa è probabile che succeda?

Il prelievo forzoso, abbiamo appena detto di no. Un’imposta patrimoniale in senso stretto, alla francese, non penso neanche: è troppo pesante per poter essere applicata in Italia, inoltre richiede un’organizzazione notevole, pensa ai dati sulle case e sulle aziende, che devono essere continuamente aggiornati perché l’imposta abbia senso. Non è molto italiana come cosa.

Inoltre, chi va a metterci la faccia che da oggi paghiamo un 1% del patrimonio su tutto quello che abbiamo. Nessuno penso.

Quello che potrebbe succedere è una revisione di alcune delle tante imposte patrimoniali che abbiamo.

Non odiarmi, ma la prima che mi viene in mente è l’IMU sulla prima casa. È un’imposta abbastanza bassa, in media una famiglia italiana pagava circa 250 euro all’anno di IMU. Che però si applica su una base patrimoniale enorme e quindi dovesse esserci bisogno di cassa, se fossi il governo guarderei lì.

Poi c’è l’imposta di bollo. Se aumentasse per tutti sarebbe una follia. L’imposta è dello 0,2% abbiamo detto. È poco o è tanto?

Considera che un titolo di Stato a 10 anni italiano rende circa l’1%. Vuol dire che la mini-patrimoniale in realtà impatta per il 20% del reddito, giusto?

Quindi non è così “mini” alla fine. Quello che potrebbe succedere è che diventi progressiva. Chi ha poco paga molto poco e chi ha tanto paga un po’ di più.

Un’altra imposta su cui potrebbero mettere le mani è l’imposta di successione, che praticamente non esiste in Italia.

È un’imposta odiata da tutti, sarò sincero, me compreso, però è pur sempre un’imposta dove potrebbero andare a mettere le mani; magari chiudere delle scappatoie tipo quella che non si applica l’imposta nel caso di un’assicurazione, esenzione di cui onestamente non ho mai capito la ragione se non fare un favore alle assicurazioni.

Ce ne sarebbero altre, però queste secondo me sono le più probabili, anche se attenzione perché non è detto che l’Italia abbia bisogno di chissà quanti soldi.

Adesso abbiamo i fondi europei, se riusciamo a spenderli bene, se riusciamo a cavalcare la crescita in America, in Cina, e nel resto d’Europa, dovremmo potercela cavare anche senza imporre nuove tasse, che sono sempre un rischio, specialmente quando sono sul patrimonio, che, per forza di cose, rendono la gente più povera.

 

Per concludere

Non farti prendere dal panico. Il prelievo forzoso non arriverà, e non penso neppure l’imposta patrimoniale come la si intende all’estero.

Se l’Italia dovesse avere bisogno di soldi, potrebbe essere che vengano ritoccate imposte come l’IMU o l’imposta di bollo.

Su cui però c’è poco da fare, quindi, manteniamo la rotta, non disinvestiamo per mettere i soldi sotto il materasso o aprire conti chissà dove che costano un sacco di soldi per niente.

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