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Che Cosa Sono gli ETF?

etf Dec 17, 2021
Cosa sono ETF

Cosa sono gli ETF? Ne avrai sicuramente sentito parlare, oggi sono dappertutto: tutti ci vogliono investire, e a volte addirittura mi vengono fatte richieste del tipo: “voglio investire in ETF”, come se gli ETF fossero un asset a sé stante. Cosa assolutamente non vera, perché gli ETF sono solo un veicolo di investimento, non un investimento.

In questo articolo voglio fare chiarezza sugli ETF, in particolare su tre aspetti:

  1. Cosa sono gli ETF
  2. Come funzionano gli ETF
  3. In cosa investi quando compri un ETF

 

1) Cosa sono gli ETF

Per prima cosa, chiariamo cosa sono gli ETF. Gli ETF sono dei fondi d’investimento che possono essere scambiati in borsa. Infatti, ETF sta per Exchange Traded Fund, ovvero fondo scambiato in borsa.

Che cosa c’è di tanto unico in questo? Già oggi esistono tantissimi fondi che possono essere comprati e venduti in borsa. Ma quelli sono fondi chiusi. L’ETF invece è il primo fondo aperto a essere scambiato sui mercati finanziari.

Facciamo un passo indietro.

Quando investi in un fondo d’investimento, tecnicamente stai comprando quote di una società, una società il cui unico scopo è acquistare titoli finanziari, ad esempio azioni di Apple, Microsoft, o altre società quotate.

Una volta che hai investito nel fondo, quanto vale la tua quota?

In teoria dovrebbe corrispondere al valore degli asset del fondo in proporzione alla tua partecipazione. Se hai l’1% di un fondo che possiede azioni per un valore di 100.000 euro, la tua quota vale 1.000 euro.

E fin qua ci siamo.

Questo discorso vale solo nel caso di un fondo aperto, cioè un fondo che aumenta o riduce il suo capitale in funzione di quanti investitori entrano o escono dal fondo.

Se investi altri 1.000 euro nel fondo di prima, il fondo emette da zero una nuova quota e al tempo stesso investe subito i tui nuovi 1.000 euro. A questo punto il fondo ha 101.000 euro e tu ne hai circa il 2%.

Il vantaggio dei fondi aperti è che il valore della tua quota è sempre uguale al valore del fondo in proporzione alla quota. Qual è il problema: che questo lavoro di creare e cancellare quote ogni volta che qualcuno decide di entrare o uscire dal fondo costa.

Costa in termini di commissioni, e anche in termini di tasse, perché ogni volta che si smobilizza vengono realizzati dei capital gain su sui ci sono le tasse.

Ciò nonostante, il fondo aperto è sempre stato considerato il veicolo d’investimento più adatto per gli investitori individuali, perché non si sostiene il rischio che il valore della quota sia determinato dal mercato, che è invece quello che succede nel caso di un fondo chiuso.

Nel fondo chiuso il capitale è fisso, non c’è questo gioco di creare e cancellare quote, per cui l’unico modo di entrare o uscire dal fondo è comprare o vendere una quota già esistente da un altro investitore del fondo.

Però, come abbiamo già detto, in questo modo il valore della quota viene determinato da domanda e offerta, come per qualsiasi azione, e quindi si può scostare dal valore del fondo.

In gergo si dice che si forma uno sconto o un premio rispetto al valore del fondo che tecnicamente si chiama NAV. Net Asset Value, tradotto: valore dell’attivo netto.

Si forma uno sconto se il prezzo del fondo è più basso del suo NAV, si forma un premio se il prezzo del fondo è più alto del suo NAV.

Puoi vedere il NAV di un fondo anche sulla pagina web dell’ETF che vuoi comprare, e vedrai che il NAV e il prezzo dell’ETF praticamente coincidono (tra poco vedremo perché questo si verifica).

Per riassumere: cosa sono gli ETF?

Sono fondi d’investimento ibridi che possono essere scambiati su un mercato regolamentato.

 

2) Come funzionano gli ETF

Veniamo al secondo punto: come funzionano gli ETF, e cioè come funziona il meccanismo per cui puoi essere sei sempre sicuro che il prezzo dell’ETF corrisponda suo NAV.

Non so se hai mai aperto il foglio informativo di un ETF, anche detto KIID, alla voce commissioni per entrare nel fondo c’è scritto: 0% o fino al 2% per i partecipanti autorizzati.

Una volta in banca mi avevano detto che quelle erano le commissioni che io avrei pagato per acquistare l’ETF, e invece non è vero niente: per noi investitori in ETF le commissioni di ingresso nel fondo sono zero. Tuttavia, per alcuni soggetti, detti partecipanti autorizzati, ci possono essere delle commissioni.

Chi sono i partecipanti autorizzati?

I partecipanti autorizzati sono degli intermediari finanziari, generalmente le banche d’investimento, che hanno una caratteristica: possono sottoscrivere e redimere quote dell’ETF.

Nei confronti dei partecipanti autorizzati l’ETF si comporta esattamente come un fondo aperto.

Facciamo l’esempio di un ETF che ha un NAV per azione di 100 e che viene scambiato sul mercato per 100; a un certo punto l’attività di compravendita dell’ETF porta il suo prezzo a distaccarsi dal NAV, magari va a 105.

A questo punto il partecipante autorizzato interviene. Sottoscrive azioni dell’ETF a 100, perché il NAV è ancora 100, e le rivende al prezzo di mercato, 105.

Immaginati un secondo l’attività di compravendita di un ETF (il cosiddetto trading); a un certo punto si presenta questo soggetto con delle quote che ha pagato 100: a che prezzo le rivende? Da 100 in su.

Quindi se il prezzo è 105, offre 104 e chiude subito la vendita, poi 103, 102, 101, e infine 100.

Il partecipante autorizzato aumenta l’offerta di azioni dell’ETF e di conseguenza il prezzo dell’ETF torna a 100, in linea col NAV.

Questo meccanismo vale anche all’incontrario.

Supponiamo che il prezzo dell’ETF si abbassi a 95. Che cosa fa questa volta il partecipante autorizzato?

Fa l’inverso: compra azioni dell’ETF sul mercato e le redime a 100, cioè si fa dare indietro 100 dal fondo, perché 100 è il valore del NAV.

Quanto offre al mercato il partecipante autorizzato? Lui sa che gli danno indietro 100. Perciò compra da 100 in giù.

Compra a 96, 97, 98, 99, … Così facendo riduce il numero di azioni dell’ETF e riporta prezzo e NAV in equilibrio; in gergo si dice che chiude lo sconto, mentre nel caso di prima chiude il premio.

Questo è il meccanismo per cui l’ETF si comporta come fondo aperto anche se viene scambiato come fondo chiuso. Come ho scritto sopra, l’ETF è di fatto un fondo ibrido.

 

3) In cosa investi quando compri un ETF

Infine, vediamo il terzo punto: in cosa investi quando compri un ETF?

Ho messo questo argomento per ultimo perché prima volevo spiegare bene il funzionamento degli ETF, che, come hai visto, è molto particolare.

Però, in genere, questa dovrebbe essere la cosa più importante: quando fai un investimento, di qualunque tipo, la prima domanda che dovresti sempre farti è: in che asset sto investendo?

Nel mio videocorso per giovani investitori Accumulare Capitale spiego bene che in fondo esistono solo tre tipologie di asset:

  • Azioni e immobili
  • Obbligazioni
  • Commodities

Bene, attraverso gli ETF, che, ripeto, non sono un asset ma solo un veicolo di investimento, puoi investire in ognuno di questi asset.

Esatto, anche negli immobili, tramite ETF di fondi immobiliari.

Un altro punto importante è questo: ammettiamo che tu investa in un ETF azionario; ma l’ETF, concretamente, come investe in azioni? Che azioni compra?

Storicamente gli ETF sono fondi indicizzati, e cioè sono fondi che non hanno un gestore che sceglie i titoli da mettere in portafoglio, ma che investono sulla base di un indice, cioè un insieme di titoli che vengono aggregati con vari criteri.

Di indici ce ne sono tantissimi. Facciamo un esempio: quando senti al telegiornale che la borsa di Milano è salita del 5%, la borsa in quel caso è rappresentata da un indice che si chiama FTSE MIB, che comprende le 40 aziende quotate più capitalizzate d’Italia.

Un ETF FTSE MIB, che si chiamerebbe FTSE MIB UCITS ETF (se vuoi approfondire cosa vuol dire UCITS puoi leggere il mio articolo a riguardo) è un ETF che investe nelle 40 aziende quotate più capitalizzate d’Italia.

In gergo si dice che replica l’indice FTSE MIB.

Il termine replica non mi piace tantissimo perché mi dà l’idea di un prodotto; invece, non ti devi mai dimenticare che l’ETF è una società d’investimento, che ha un portafoglio con dei titoli, non è una scatola cinese. Diffida di ETF costruiti in modo strano. Resta sul semplice, che è sempre buona pratica quando si investe.

Capisci bene che per i partecipanti autorizzati, quelli di cui abbiamo parlato prima, è facile intervenire su in indice, che conoscono benissimo. Ed è per questo la stragrande maggioranza degli ETF si basa su un indice.

Nel tempo però anche i partecipanti autorizzati hanno affinato le loro tecniche e oggi sono in grado di intervenire anche con certi ETF attivi. Un ETF attivo è un fondo attivo a tutti gli effetti: c’è un gestore che compone il portafoglio secondo le sue opinioni.

Vedi quindi che dire “investo in ETF” è un po’ vago

Bisogna capire: in che asset vuoi investire, se vuoi una gestione attiva o passiva, e se vuoi una gestione passiva in che indice.

Ci sarebbero altre cose da vedere ma ho paura che ti scoppi la testa. Per esempio, su alcuni asset devi stare attento: se investi in materie prime, nessun ETF ha un magazzino dove tiene la roba, semplicemente replica il prezzo delle materie prime tramite dei derivati, che non è detto che funzionino sempre.

Ho fatto un video sul mio canale YouTube dove spiego come funzionano gli ETF materie prime; se vuoi andarlo a vedere, dovrebbe chiarirti questo concetto.

Quindi, anche lì, occhio a cosa si sta comprando. Però, di base, con gli ETF si può arrivare dove si vuole.

Spero di essere stato chiaro. Non è un argomento semplice, bravissimo se sei arrivato alla fine.

Se ti interessa investire in ETF, potresti trovare utile il mio videocorso Accumulare Capitale, il videocorso pensato per chi sta investendo per il lungo termine e vuole agire in autonomia, senza passare per banche e consulenti.

Ti lascio il link alla pagina del corso:

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